Benvenuti a Torino

torinoPubblichiamo un articolo tratto dalla nota pagina facebook “Rete dell’Ignoranza”, meritevole di pubblico elogio per questi picchi di onestà intellettuale e politica su questioni di scottante attualità come il vertice del 16-17-18 Ottobre.

PAGELLONE CONTRO IL VERTICE

il partecipatissimo corteo dal bassoil partecipatissimo corteo dal basso

C.S.O.A.Askatasuna

Il momento amarcord dell’autonomia torinese ha il suo momento di massima espressione nella 3 giorni contro il vertice. Le liti con la F.I.O.M. ricalcano quei momenti degli anni ’70 che rimangono nei ricordi solo di quadri politici di andreottiana memoria.
Sarebbero quindi da 10 e lode i veementi di corso Regina Margerita, ma lo scivolone teorico appare evidente: in un iperuranio mondo di “Tutti i giorni 15 ottobre” ci si dimentica la differenza tra avanguardia e solitudine. Memori della particella di sodio che sfotteva Laboratorio Studentesco al suo primo corteo, l’autonomia ricorda più che altro Via Garibaldi il Lunedì sera. La sfilatona di sabato pomeriggio peggiora l’incongruenza teorica.

MEGLIO SOLI CHE MAL ACCOMPAGNATI.  6-

Studenti & Precari

Raccontati, narrati, descritti,decantati, rivendicati, elogiati, immaginati.
Soprattutto immaginati.
Non si sono visti se non trecento. Trecento studenti che probabilmente erano lì più perché piazza Arbarello era bloccata e non passava il pullman che non per farla pagare ai ministri. Se è vero che quando si parla di qualcuno in sua assenza gli fischiano le orecchie, nelle scuole e nei call center deve esserci stata un’epidemia di otite che l’ebola gli fa una sega.

ASSENTI INGIUSTIFICATI. 1

F.I.O.M.

8.000 persone in piazza per la primavolta dopo il “Ricatto di Mirafiori”, meglio tardi che mai!
Chiuse le fabbriche, distrutto l’articolo 18, annullato il ricambio sui posti di lavoro, gli operai probabilmente non sapevano dove altro trovarsi se non al bar di Porta Susa che fa un caffè buonissimo. Dopo 5 anni di lotte sociali inascoltate basta un lacrimogeno troppo vicino al palco per ricordare ai Dirigenti Sindacali che la polizia non sono “quei simpaticoni del SIULP che fanno sempre degli interventi divertenti in Segreteria Nazionale”.
I Lazzaro di Mirafiori si alzano e camminano.

RISORTI .7

Studenti Indipendenti

L’Università è piatta come il mare il 5 di Luglio, il lavoro sulla precarietà ha l’efficacia con gli studenti, di Brunetta in una squadra di Basket, la costruzione della tre giorni li vede con le possibilità di incidere che ha Pippo Civati nel PD. Il risultato è la desolazione in piazza nella quale, alla voce studenti universitari, si legge “a lezione”.
Ci provano fino alla fine, sudano sette camicie, ma non ce la fanno.

RITENTA SARAI PIU’ FORTUNATO. 4+.

Laboratorio Studentesco

Dopo un 10 ottobre non ottimo tirano il freno a mano. Incazzati e rancorosi con chi ha provato a fregarli, dimostrano che le scuole sono immobili e che gli studenti sono sicuramente più preoccupati dalle condizioni di salute di Osvaldo che dal Vertice dei Ministri. Probabilmente avessero avuto la possibilità di tirare i loro aeroplanini di carta avrebbero dato un significato quanto meno situazionista alla giornata.

TROZKISTI. 5

Kollettivo Studenti Autorganizzati

Narrano di masse di studenti e precari incazzati che vogliono spaccare tutto, si autoconvincono di avere in mano decine e decine di scuole, cercano un all-in lanciando un corteo senza sentire niente e nessuno. Il risultato è che in mano avevano una coppia di 2. Come se non bastasse, la monotonia dei loro interventi rende quella piazza un disco incantato che ricorda un singolo dei Moderat. Arrivati in piazza Castello fanno largo ai capi e tornano nello scantinato di Corso Regina a scrivere 3.000 volte “io non devo contraddire Cibbau”

INADEMPIENTI. 0

Terzopiano & Aula C1

“Don’t worry about the things, ‘cos everythings gonna be…” BUM.
Il riassunto della mattinata del 17 per i fricchettoni degli spazi occupati in università è questa. Vengono calati tutto in un colpo nelle pratiche storiche dell’autonomia e la reazione è quella di un ragazzo a cui si rompe il frenulo al suo primo pompino.
Si incazzano, ma poi alla fine, un po’ godono. Lo sconcerto probabilmente vince l’incazzatura, ma rimane (per dirlo con parole di 9 dicembre) un incompatibilità culturale tra chi si riappropria di spazi di aggregazione in università e chi predica l’autonomia di classe.

CONFUSI. 6

Sindacati Conflittuali

Il 16 bloccano la logistica in 14 città. Chapeau. Il 17 si aggirano per il corteo come turisti giapponesi sotto la mole poi scompaiono, o si camuffano, quando partela Gardaland dei giovani. Il 18 dipingono un corteo da 800 persone con 6 bandiere a testa facendo salire la partecipazione a 4800. Praticamente impeccabili e autoreferenziali come sempre.

SIAMO SOLO NOI. 10LODE

Polizia

A.C.A.B. come sempre descrive al meglio le qualità della Polizia di Stato.
La reazione a due transenne divelte è, in 1500 contro 100, una pioggia di 500 lacrimogeni sparati ad altezza uomo. Questa volta però non portano a casa neanche lo striscione, si vede svogliatezza nelle cariche, ma i fermi ricordano alcuni dei migliori momenti di Genova 2001. Una giornata che avevano la possibilità di organizzare meglio, rovinata. Inoltre, dal lacrimogeno lanciato troppo vicino a Landini che fa crollare in borsa la FCA. Più dannosi che divertenti in questa tre giorni i Playmobile non raggiungono la sufficienza.

PRESSAPOCHISTI. 5/6

Il Vertice

Il grande assente di queste tre giornate, oltre a studenti e precari (vedi sopra), è il vertice. Che se non fosse per i reperti della prima guerra mondiale presenti in piazza Castello, nessuno avrebbe. La cena al cambio non ha neanche il gusto di merda, come spesso accade da quelle parti, è l’unica salvezza che si può trovare al summit.

FUFFA. 1+

Maurizio Marrone

Nell’arco di tre giorni ha la possibilità di chiedere lo sgombero di tutti i centri sociali e delle Officine Corsare per ben tre volte. Non c’è altro da dire.

TWITTER INTASATO. S.V.

Il Bon Jovi di Corso Regina

Vedi la voce C.S.O.A. Askatasuna, ma gli va aggiunto un punto per la forza polmonare che ha dimostrato continuando a sbraitare nel mezzo di una nuvola lacrimogena.

ROCK STAR. 7-

Studentessa Media, Precaria, Autorganizzata

La pagella del KSA non può in alcun modo essere paragonata a quella di Silvia che riesce, se possibile a peggiorare la situazione del suo collettivo. Dopo i suoi interventi il Governo Renzi ha stanziato un miliardo straordinario sulla ricerca per provare a spiegare come sia possibile per un essere umano avere una voce più fastidiosa di quella di Giorgia Pellegrino. Inoltre la nulla varietà degli interventi impone un aggiornamentodell’App “Generatore Automatico di Interventi dalla Camionetta”

SPACCATIMPANI. -1

Maurizio Landini

Le dichiarazioni sul comportamento della polizia ricordano quelle di Lama alla Sapienza nel ’77. Il lacrimogeno caduto vicino al palco gli permette di fare una figura più dignitosa di quella che fece Bonanni in quella zona di piazza Castello.
Il tuffo nel passato lo rende più combattivo con il suo sindacato

NOVECENTESCO. 6 /

La Portavoce ( non Chiara Fiore, quella brava )

La Martina Carpani di Torino, interviene dal più difficile dei palchi (prima di lei Giovanni Graziadei e Francesco Lopomo) mente student*, precar*, opera*,disoccupat*, partit* IV*, call-centerist*, apprendist*, volontar*,gent* a cas* viene barbaramente caricata.
Prova a correre subito dopo l’intervento, ma ne riceve solo un po’ di CS inalato.

OPPORTUNISTA. 4

Andrea Moresco & Gianluca Pittavino

La Strana Coppia passa la 3 giorni achiacchierare chi sa di cosa. La versione della CIA è che si interrogassero sull’acquisto di Gomez al Fantacalcio, il KGB garantisce che parlassero di figa, Novella Duemila invece porta avanti l’ipotesi della loggia pluto-giudaica-massonica

GRILLINI. 5

Giovanni Castre

Non vede il 16 al CAAT, non vede il 17 perchè dorme, vede tutto il 18.

POSTO SBAGLIATO MOMENTO SBAGLIATO. 2

Jacopo Ricca & La D.I.G.OS.

Il compagno Jacopo Ricca continua a distinguersi per la sua limpidezza morale e intellettuale, con l’indice addita tutti gli sfortunati che hanno la sfiga di avere 20anni nel 2014 e non nel 2008, poi parla con la DIGOS con una frequenza simile a quella di un compagno del nord-est, la DIGOS dal canto suo si fida nel vendere informazioni puntando sull’autismo.

VOLEMOSSEBBENE. 2-

Il Presidente

Il grande ritorno, dopo un anno di latitanza, dopo innumerevoli viaggi a New York, il Robinson Crusoe  degli incompatibili torna a dare spettacolo. In una tre giorni in cui le voci dell’onda rieccheggiano lui non poteva mancare. Tra poesia e deliri dal basso, il compagno fuggiasco riesce a regalare ricordi di una notte in palazzina.

RIESUMATO. 8

 

Volunteer EXPO 2015, ma siamo seri?

“In un giorno mi troverò in oltre 145 paesi del mondo. Per davvero”
Sergio, volontario per EXPO 2015

“In due settimane potrò stringere amicizia con 1.000.000  di persone. Per davvero”
Amélie, volontaria per EXPO 2015

 

01_VERT_AMELIE_2Ma siamo seri? Qualcuno si aspetta davvero che la gente non abbia niente di meglio da fare che lavorare non retribuita? Messa così pare una condizione invidiabile. Eh si, perché per fare il volontario ti devi pure candidare e inviare tanto di curriculum.
Lo scopo principale sarebbe quello di permettere a tutti i cittadini di essere parte del Grande Evento “dando un chiaro ed evidente messaggio e immagine di integrazione, universalità e solidarietà”

Che poi per essere in oltre 145 paesi  del mondo secondo me basta passare un pomeriggio in via Padova o prendere la circolare…

 

In ogni caso, fare lo sfruttato il volontario per Expo ti permetterà di:

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  • Ampliare le tue conoscenze ed esperienze, rendendoti partecipe di un contesto, internazionale, multiculturale e multilingue che sarà un percorso formativo e di crescita

  • Costruire un network di relazioni vere basato su entusiasmo, energia, talento, intraprendenza, voglia di fare ed esperienze vissute, che potrà esserti utile anche nel tuo futuro

  • Sviluppare nuovi ambiti di interesse vivendo una esperienza unica e differente dalla vita di tutti i giorni, scoprendo le tue attitudini e i tuoi talenti non esplorati fino a quel momento

Partecipazione, unicità, esperienza e socialità. Expo si presenta ai volontari come un Social Network reale. Ma sui social network virutali, se non li paghi, la merce sei tu.
In questo caso se non ti pagano.

 

Super Lamperti e Tommy Cereda

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Ci è arrivata stamattina la succulenta notizia della diffusione, nella giornata di ieri, di un curioso video “promozionale” in cui i nostri giovanissimi consiglieri monzesi del PD dispensano ottimi consigli sulle preferenze da dare ai Giovani Democratici alle amministrative di molti comuni brianzoli.

 http://www.youtube.com/watch?v=X05uVAyDxVQ

Apprendiamo solo ora che si tratta di un trailer, il film uscirà nelle sale a fine maggio, pubblichiamo in anteprima la locandina.

 

Creare comunità ribelli

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É indubbiamente bello vivere in universi paralleli. Questi universi, chiaramente a tante dimensioni, sono quelli che ci danno vita e che determinano la nostra bellezza. Questi universi sono quelli che ci permettono di andare per la città vedendo dinamiche e scontri di forze ai più invisibili e che ci consentono di riappropriarci di ciò che ci serve. Questi universi sono il nostro esodo, la meta della nostra evasione.

Le ulcere perforanti dovute ai commenti idioti e prepolitici riguardo lo sgombero della ExCuem nascono qui. Leggere che gli sbirri dovevano pestare più forte i compagni o che quel posto serve solo a fumarsi gran cannoni, ci dovrebbe solo far fare grandi risate o magari chi ha tempo dovrebbe rispondere in modo intelligente. Invece ci sale il crimine.

Ebbene, secondo me, il crimine che sale è in realtà nei nostri confronti. Non parlo affatto di dialogo con gli studenti che è mancato o  di altre amenità liceali, ma di rappresentanza, comunità e produzione autonoma di Politica.

Ce lo dobbiamo dire onestamente, l’autonomia noi non ce l’abbiamo, c’è chi spera che arrivi un governo di destra(sic), c’è chi crede che coi governi e amministrazioni a sinistra ci sia più agibilità(sicsic), c’è chi vuole fare i contropoterini(sicsicsic), ma la verità è una sola, è bastato un anno di governo tecnico per asfaltarci chiudendo tutti gli spazi di presa di parola, di conflitto e organizzazione autonoma. Oggi, con la DC al governo, il popolo che soffre e gli spari sotto palazzo Chigi(spari utili a Letta), è finalmente morto lo slogan, “chiomonte come atene”. Nessuno è sceso in strada, l’insurrezione non si è vista, la rivoluzione civile/arancione/sostenibile/etc nemmeno. Mi auguro che gli ideatori e tutti i compagni che lo hanno cantato si facciano due ragionamenti sulla loro cretineria.

Oggi, secondo me, al posto di evadere dobbiamo invadere ed è un ora o mai più.

E’ venuta l’ora di liberarci di questi universi, è venuta l’ora di scardinare quella che pensiamo essere autonomia, mentre in realtà è apologia del nostro ombelico. E’ venuta l’ora di immergerci nella realtà e sguazzarci dentro,  a costo di rompere con noi stessi e con quello che rimane delle nostre identità.

La crisi che viviamo si è evoluta in crisi della rappresentanza, delle identità e sopratutto della percezione del sè. Oggi si parte da zero, siamo come svuotati e spaesati. Per questo motivo, al posto di rinchiuderci nello stupore quando qualche studente invoca le mazzate sui compagni, dovemmo aprirci. Le “nostre braccia aperte come finestre” insomma, contaminarci con chi non ci capisce, distruggere definitivamente la nostra “identità militante”, fatta di momenti di vita che capiamo solo noi, per definire e vivere un nuovo concetto di attivismo e militanza che si ponga come scopo la creazione di complicità e di cospirazione fra chi mette in comune il proprio sapere, le proprie conoscenze, le capacità,  la creatività, gli affetti, i bisogni, i desideri, gli universi simbolici e culturali per arrivare a fare del male ai profitti e al potere da essi determinato.

Insomma bisogna creare comunità ribelli contro la militanza come l’intendiamo noialtri, ovvero come autorappresentazione della propria identità, alienazione dal sociale, estetica e quotidianità opprimente. Aspirare ad una militanza intesa come continua attività di comprensione del mondo e quindi di se stessi, desiderare appagamento nell’attivismo e conquistare vitalità fisica e mentale a partire dalle complicità. Insomma, bisogna immergersi nella realtà, un po come buttarsi in un’enorme pozzanghera di fango e rotolarvisi fino allo sfinimento.

Creare comunità ribelli fondate sulla radicalità dei propri desideri e dei risultati a cui puntano non vuole dire altro che creare un orizzonte verso cui tendere. Creare comunità ribelli vuol dire costruire grandi incidenti. Creare comunità ribelli vuol dire costruire una prospettiva di rivoluzione sociale.

Anche se è difficile, non evadiamo, ma invadiamo!!!